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10/15/2011

Recensione | Batman: Arkham City
















Dopo il successo di Batman Arkham Asylum uscito nel 2009, i ragazzi di Rocksteady Studios ci riprovano con un nuovo incredibile gioco sul Cavaliere Oscuro. Questa volta batman dovrà destreggiarsi abilmente in una prigione, comprendente anche una parte della città di Gotham City, completamente esplorabile e senza caricamenti tra una zona e l'altra.
La storia segue le movenze di Arkham Asylum anche se gli eventi narrati si svolgo circa un anno e mezzo dopo la fine del primo capitolo, con una invasione di Gotham da parte di gang, poliziotti corrotti e da criminali evasi. Stavolta il compito di Batman sarà più duro del previsto


ARKHAM CITY

















Il nuovo sindaco di Gotham City, Quincy Sharp, ha deciso di riunire tutti i detenuti delle prigioni Blackgate e i pazienti del manicomio in un unica prigione di massima sicurezza, situata nel cuore della vecchia città di Gotham.
Hugo Strange, capo della struttura, attirato dalla protesta di Bruce Wayne contro le azioni del nuovo sindaco, arresta con una spettacolare azione della polizia il magnate e lo rinchiude ad Arkham City.
Bruce Wayne si prepara così ad indagare sulle attività in atto nella città, Hugo Strange però, conoscendo la vera identità di Batman, costringe l'uomo pipistrello a lavorare per lui. Batman sarà così costretto a esplorare la città affrontando vecchi nemici e stringendo nuove alleanze.


NASCOSTO NELL'OMBRA

Una delle caratteristiche più importanti in questo nuovo capitolo è la libertà. In Arkham Asylum il giocatore era accompagnato nella successione dei livelli, liberato poco alla volta dai vincoli e il tutto si svolgeva in una porzione circoscritta di territorio. In Arkham City invece si avrà a disposizione un'intera città, che comunque rimane abbastanza piccola , anche in questo capitolo la maggiorparte delle missioni saranno al chiuso, all'interno di enormi livelli strutturati come Arkham Asylum.
La vera differenza è nel paesaggio, totalmente diverso dalle pianure semideserte che circondavano il manicomio, potremo infatti planare da un edifico all'altro e osservare la città appollaiati su un gargoyle.
Inoltre i vicoli e i palazzi nascondono una dozzina di missioni secondarie, studiate in modo perfetto per non risultare invadenti e per niente ripetitive.


LIBRARSI NEI CIELI

















Per quanto riguarda il gameplay, le meccaniche di gioco tanto amate in Arkham Asylum sono rimaste pressochè invariate.Gli XP guadagnati dal giocatore potranno essere spesi per apprendere nuove mosse e per acquistare nuovi gadget. Ad affiancare Batarang (e declinazioni dello stesso), Rampino, Gel Esplosivo, Decrittatore e le restanti componenti della “vecchia” dotazione in Arkham City s’inseriranno un fucile ad impulsi elettrici, delle “bombe congelanti” rubate direttamente dalla tuta di Victor Fries e svariate evoluzioni della dotazione di base.
Tutto questo permette al giocatore di personalizzare il personaggio secondo le proprie preferenze pur tenendo conto che alcune fasi di gioco richiedono un approccio più ragionato, rispetto a buttarsi a muso duro nella mischia.


NON SOLO PIPISTRELLI

















Ma in questo nuovo capitolo Batman non sarà l'unico personaggio giocabile, oltre a lui infatti avremo a disposizione uno dei personaggi più sensuali, ma anche ambigui della saga di Batman, si tratta infatti di Catwoman la quale non mancherà di mettere in mostra tutte le sue doti fisiche. Catwoman sarà giocabile soltanto comprando il gioco nuovo, oppure in caso di gioco usato, comprare il VIP pass al prezzo di 9.99 €, senza questo DLC però la storia risulterà incompleta.
Oltre a questi due personaggi sarà possibile scaricare, sempre da DLC, Robin, un Robin irriconoscibile rispetto ai film, muscoloso, pieno di sè e davvero misterioso.


COMMENTO FINALE

Con Batman: Arkham City Rocksteady giunge definitivamente alla consacrazione. Il titolo riprende quanto di buono aveva fatto Asylum ampliandolo a dismisura ed accompagnandolo con novità altrettanto riuscite e funzionali. Una longevità raddoppiata ed un colpo d’occhio stupefacente sono però soltanto i contorni di un capolavoro basato prima di tutto sulla vastità e varietà del gameplay (in costante, ritmata evoluzione) ed in secondo luogo sull’innegabile qualità di una regia ed una narrazione di livello Hollywoodiano, accompagnata da un ottimo approfondimento psicologico della gran parte dei personaggi a schermo. In conclusione, un gioco da avere senza pensarci due volte.


VALUTAZIONE






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